Conclusione
Nel corso della mia analisi e del lavoro per comporre questo quaderno ho rischiato alcune volte di divagare perdendomi nella vastità dell’argomento. Ho voluto comunque immergermi in un mondo che non mi è propriamente vicino. Nel mio iter di studi hanno sempre dominato le “vecchie” arti visive: pittura, decorazione, scultura e architettura.
Immediatamente quello che mi salta agli occhi è come il computer sostituisca l’operatività manuale ed il rapporto tra il creatore e l’oggetto creato sia una questione mentale, anzi numerica.
Sicuramente la realtà artificiale affonda le sue radici nella confluenza di scienza tecnologia ed arte1, nella confluenza di tutte le esperienze del passato che sono fonte sempre valide a cui ispirarsi: dalla teoria della prospettiva, al trattamento della superficie bidimensionale, all’effetto di verosimiglianza.
- Krueger M.W., Realtà artificiale, Milano, Addison-Wesley, 1992, p. 8 [↩]
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