Esempi di utilizzo dal 1999 ad oggi
Il Politecnico di Torino nel ’99 ha installato nei laboratori informatici del dipartimento di ingegneria aeronautica e spaziale e nel dipartimento di sistemi di produzione ed economia, SolidWorks 99 integrato al programma di studio. Già nel ’98 questi dipartimenti avevano sperimentato il software e alcuni studenti avevano presentato la loro tesi utilizzando il programma CAD. Una delle materie base per queste specializzazioni è il disegno meccanico e la qualità dell’insegnamento è aumentata: con una lezione di due ore gli studenti sono in grado di progettare piccoli oggetti tridimensionali. Per uno studente passare dalle linee a un oggetto tridimensionale è di fondamentale importanza ed il software permette il passaggio automatico dal bidimensionale al 3D.
L’esempio del Politecnico permette di soffermarsi sulla collaborazione tra Università e mondo del lavoro. Sempre nel 1999 è iniziato un corso post laurea sulla progettazione e produzione automobilistica, pensato in collaborazione con FIAT. Questa concreta collaborazione con una realtà industriale dimostra l’importanza dell’uso, per una Università, di un software di progettazione accettato nel mondo industriale. L’idea di fornire allo studente le competenze necessarie per far fronte alla carriera Professionale ha portato, nel 2002, l’Università di Kaho Sint-Lieven ad acquistare 60 licenze di SolidWorks. In Belgio è il principale istituto per la formazione di ingegneri industriali e ha puntato sui ridotti tempi di apprendimento dell’uso del software per favorire una maggior concentrazione sull’acquisizione delle capacità tecniche e progettuali, con una parallela attenzione alle richieste dei produttori industriali belgi. La riduzione dei tempi di progettazione e degli errori di produzione, hanno convinto anche Oceanerig International, un’azienda texana di tecnologia applicata che fornisce servizi a clienti che svolgono attività in condizioni ambientali difficoltose (aziende petrolifere, enti governativi, società operanti nei settori delle telecomunicazioni, aerospaziale dell’ingegneria marina e delle costruzioni). In particolare nel 2001 Oceanering ha usato SolidWorks nella progettazione di due veicoli comandati a distanza da utilizzare a profondità di 3000 mt sotto il livello del mare come strumenti di supporto visivo e d’intervento durante esplorazioni marine e rilievi per facilitare scavi o posa di tubazioni. Fra gli altri software, l’azienda usa eDrawigs per comunicare via Web i dati di progetto ai propri clienti, che possono revisionare e annotare i disegni tecnici in tempo reale e comunicare le modifiche tramite e-mail. In questo modo tutte le operazioni sono accelerate fino alla consegna del prodotto finito.
Nel 2002 anche la famosa industria francese Michelin adotta SolidWorks per progettare tutti i macchinari, utilizzati in oltre 80 stabilimenti, per la produzione di oltre 21.000 tipi di pneumatici. Questi macchinari, composti da migliaia di parti in movimento, presentano una lunghezza spesso simile a quella di un campo da tennis e una complessità pari ad un aeroplano. Michelin ha comunicato che SolidWork ha permesso dei risultati eccellenti risparmiando il 20% del tempo rispetto ai progetti precedenti. Anche questa azienda si avvale degli strumenti di comunicazione eDrawings e SolidWork Animator, gli stessi che nel 2003 hanno permesso ad una “corporation” di recente fondazione, la Mission3-D™, di riunire un’equipe virtuale di ingegneri che attraverso una collaborazione mondiale è riuscita a sviluppare e realizzare “Photo3-D”: è una periferica fotografica, cioè un componente ausiliario da installare su una fotocamera digitale. Prima si scatta una fotografia in digitale e poi un’altra con “Photo3-D”per averne la “coppia stereo”, utilizzando il software Photo3- D Mixer si combinano le immagini in una foto sola a carattere tridimensionale, da guardare con uno speciale paio di occhiali sia stampata, che in video, che proiettata. SolidWorks in questo caso, è stato definito come una piattaforma di modellazione eccezionale. Il passaggio dalla progettazione alla produzione può comportare delle alterazioni e degli errori, così la Mission3-D™ ha utilizzato SolidWorks Manufacturing Network (un elenco on-line di costruttori e fornitori che usano SolidWork) per reperire rapidamente un costruttore eliminando gli errori prodotti dalla duplicazione e conversione dei file del progetto.
Un ultimo esempio ci è offerto dal braccio robotico della sonda NASA “SPIRIT” su Marte (2004): l’Alliance Spacesystems (USA) si è servita del software FEA COSMOSWorks , cioè uno strumento per l’analisi degli elementi finiti, un collaudo virtuale che ha permesso di visualizzare il comportamento del braccio. Nell’atmosfera marziana, caratterizzata da forti venti e temperature estreme, questo doveva avere una massa e una robustezza sufficienti per azionare la strumentazione di bordo e raccogliere dei campioni: il software è riuscito nello scopo di verifica!!
Tutti gli esempi sopra riportati sono da ricondurre al discorso sulla telepresenza, il telecontrollo e la telerobotica1, ossia quelle particolari applicazioni della tecnologia che permettono il recupero e l’estensione della nostra sensorialità2 in situazioni e ambienti estremi o difficili da raggiungere. La telepresenza permette all’operatore di essere in possesso in tempo reale dei dati che, raccolti da sensori o altre strumentazioni tele-comandate ( dal greco tele-: distanza), vengono trasformati in informazioni sensoriali. La telepresenza è dunque un agire nel mondo fisico, differentemente dalla Realtà virtuale dove l’interazione avviene con un mondo costruito e alternativo.
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