Esempi di investimento aziendale in SL
Numerose le istanze aziendali primariamente ancorate alla Real Life che scelgono di trapiantarsi in SL allestendo proprie sedi fittizie, governandole tramite operatori umani e usufruendone ai fini di una politica promozionale e divulgativa del brand; il tutto in virtù della plasmabilità, tangibilmente visibile e autogestita dall’utente, della piattaforma SL, che le medesima generosamente concede a chiunque la abiti1.
Così, la macro-azienda informatica IBM ha inaugurato un nuovo Business Center virtuale strutturato in sei aree distinte – reception, sales, technical support library, innovation, client briefing e conference – popolate da oltre 4000 dipendenti costituenti la forza vendita e interagenti professionalmente con gli avatar/clienti.
L’agenzia di stampa Reuters ha invece colonizzato il Grid impiantandovi un’inedita filiale sintetica che opererà, per mezzo di cyber-giornalisti, al servizio di un flusso informativo bidirezionale: essa infatti pubblicherà testi, immagini e materiale audiovisivo ritraente il mondo esterno ad uso e consumo dei membri di Second Life e, parallelamente, notizie provenienti da SL per i lettori del mondo reale2.
Analogamente la Gabetti Property Solutions (GPS), primo full service provider immobiliare in Italia, ha attivato un team dedicato di professionisti/avatar facenti capo a differenti aree aziendali – commerciale, risorse umane, marketing, research&development – che agiscono sul territorio a fine non esclusivamente promozionale del brand, ma parallelamente mirato alla compravendita di immobili virtuali nell’isola. Intento ultimo della Gabetti è quello di saggiare un “business modeling”, strategia di marketing e mercato inedita per verificarne l’effettiva consistenza e applicabilità3.
La stessa gastronomia italiana è approdata in Second Life per volere della Martingourmet, azienda enogastronomica friulana, recentemente insediatasi nel Grid nella forma di Sapori d’Italia, shop di prodotti tipici, il cui obiettivo principe è l’accrescimento della brand awareness in virtù di un rivolgimento ad un target universale che includa tanto gli italiani all’estero quanto gli stranieri amanti della cucina italiana4.
E’ infine menzionabile l’iniziativa di Jeff Bezos, founder del macro-shop online Amazon, il quale investendo nella politica del crowdsourcing ha delegato indistintamente agli utenti/sviluppatori di SL la gestione dei web services dell’impresa e l’allestimento di avamposti che fungano da ponte logistico tra metamondo e e-commerce: sono dunque gli stessi residenti a creare, basandosi sul linguaggio di scripting Linden, l’integrazione e la comunicazione tra negozi virtuali in Second Life e l’API basata sui Web Services di Amazon5.
Esemplari a tale proposito le librerie Life2Life, colme di libri fluttuanti e parzialmente consultabili: aggiunto il prodotto al carrello virtuale, un popup conduce l’avatar alla web page di Amazon ove ultimare la transazione, materializzando in reale cliente l’intangibilità dell’alter-ego sintetico.
Istanze, queste, tesimonianti una rivisitazione sovversiva e rigenerante dell’attuale panorama commerciale e dell’investimento aziendale, interamente edificata sul potere di intervento energico ed immediato che la tecnologia informatica fondante SL dispensa alla comunità potenzialmente illimitata dei propri fruitori/creatori, congiunti nell’opera di co-costruzione di una realtà simulata solo parzialmente fittizia6.
- Mario Gerosa, Second life, Roma, Meltemi, 2007 [↩]
- www.second-life.pivari.com [↩]
- www.webnews.html.it [↩]
- www.second-life.pivari.com [↩]
- Mario Gerosa, Second life, Roma, Meltemi, 2007 [↩]
- Mario Gerosa, Second life, Roma, Meltemi, 2007 [↩]
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