Presentazione del software Open Source
Il software a codice aperto Open Source (termine di derivazione inglese, sorgente aperta) costituisce un programma rilasciato con una specifica tipologia di licenza in virtù della quale il codice sorgente, insieme di istruzioni appartenenti al linguaggio di programmazione, viene rimesso alla disponibilità di potenziali sviluppatori.
Il codice sorgente diviene dunque dominio dell’utenza e da essa manipolabile nell’intento, collettivo e in quanto tale apparentemente disarticolato, di introdurre modifiche ed evoluzioni al suddetto software, per poi distribuirne pubblicamente i miglioramenti affinché l’intera comunità possa beneficiarne1.
Il software Open Source, privandosi deliberatamente delle restrizioni di utilizzo, revisione, riproduzione o ridistribuzione che costituiscono invece le specifiche madri del software proprietario, si edifica sulla nozione di copyleft, “quale modello alternativo di gestione dei diritti d’autore, difforme dalla prassi tradizionale che vuole tali diritti trasferiti in blocco e con parametri temporali e soggettivi standardizzati”2.
Evidente la correlazione biunivoca tra l’espansione ingente e capillare di Internet e la diffusione di software Open Source: è innanzitutto riscontrabile nell’infrastruttura di Internet un impiego progressivamente massiccio di suddetto software, libero da royaltes e svincolato da fenomeni di locking col produttore, del quale parimenti, tramite il web, ne viene incentivata la propagazione.
Open Source è un marchio registrato della Open Source Iniziative (OSI), fondata nel 1997 da Bruce Perence ed Eric Raymond allo scopo di salvaguardare l’idea della filosofia Open Source; mansione dell’OSI è quella di discernere le licenze considerabili Open Source dalle non, tramite l’applicazione di standard specifici contenuti nel documento “Open Source Definition”3.
- www.opensource.org [↩]
- Aliprandi Simone, Teoria e pratica del copyleft, ed. NDA Press, 2006 [↩]
- www.javaopenbusiness.it [↩]
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