Conclusione
Second Life si presenta dunque come uno strumento difficile da definire e da relegare in una categoria preesistente. Al suo interno troviamo elementi discordanti che provocano uno smarrimento di orizzonti, ad esempio si può volare e teletrasportarsi ma esistono strutture dotate di scale ed i mezzi di trasporto, gli avatar tendono all’umanizzazione mentre le merci si smaterializzano. Poi l’arte, praticamente onnipresente in SL, tanto che trovare davvero qualcosa che possa definirsi arte diventa una sfida sempre più ardua, e lo stesso vale per l’ambiguità e la trasgressione.
Questa coesistenza tra l’assurdo e il realistico, la caoticità delle correnti e la difficoltà di catalogazione dei fenomeni ci fanno rendere conto di essere un popolo nomade, o meglio di essere in una fase di migrazione di massa: ci troviamo a calpestare un terreno nuovo senza sapere ancora di cosa possa essere capace, quindi incapaci noi stessi di prendere delle direzioni da sviluppare e tendiamo quindi a riportare nella nuova terra le usanze ed i sistemi ai quali siamo abituati da sempre, ed allo stesso tempo siamo euforici per la scoperta di nuove potenzialità.
Per dare una definizione a questo nuovo mondo e capire quali saranno le attività che lo caratterizzeranno bisogna aspettare che la migrazione termini, o almeno che il flusso migratorio diminuisca, in modo da raccogliere tutto ciò che c’è da raccogliere in questo grande stagno ed aspettare che ciò che è in grado di farlo venga a galla. Non è detto però che ciò accada, anzi le probabilità sono davvero poche, e forse non c’è neanche interesse nel far sì che ciò si realizzi. Per chi volesse comunque godere del momento di libertà e splendore che questo mondo riesce al momento ad offrire, temendo che in futuro possano essere applicate delle limitazioni di qualche tipo, un consiglio viene offerto rileggendo alcuni versi di Lorenzo de’ Medici:
“Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
di doman non c’è certezza.”1.
- Prima quartina della composizione Il trionfo di Bacco e Arianna, di Lorenzo de’ Medici. [↩]
Join the discussion