Considerazioni
Dunque l’IA è una realtà concreta e tangibile. Anche se la maggior parte della gente non lo sa, perché immagina l’IA come quella disciplina condannata a coniugarsi col futuro e a produrre i computer della fantascienza, gli innumerevoli dispositivi elettronici nella routine di ognuno di noi sono applicazioni più o meno elaborate di ciò che la ricerca scientifica in questo settore ha prodotto, dagli albori fino ad oggi.
Il computer e l’uso pratico che si fa di esso integra pienamente la maggior parte dei compiti, dei bisogni e delle operazioni consuete dell’uomo moderno. L’utente si rapporta alla macchina, interloquendo con essa ne riceve consulenza e assistenza in un reciproco rapporto di azione e reazione; è soddisfatto, a volte sorpreso dal tipo di comunicazione che ne scaturisce e indubbiamente la simulazione intellettiva è un traguardo raggiunto ma non bisogna ignorare il fatto che i processi logici di un computer altro non sono che l’elaborazione di una miriade di dati formalizzati in algoritmi e ciò non potrà mai condurre la macchina alla coscienza di sé, nessuna macchina sa di esistere e nessuna macchina è dotata delle caratteristiche considerate fondamentali per la vera intelligenza: il senso comune, l’intuito e la creatività.
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