Conclusioni: le sfide del Software Libero
Il forking
La modalità di sviluppo del software libero è caratterizzata dalla parcellizzazione del lavoro. Nella suddivisione dei compiti caratteristica del ‘bazar’ è insito il rischio del forking, cioè della persecuzione di linee di progetto di fatto incompatibili che portano inevitabilmente ad una rottura. Per alcuni sviluppatori poco inclini ai compromessi, già le diverse distribuzioni di Linux sono forme di forking.
I brevetti
Un altro problema spinoso è quello dei brevetti, che spesso vengono erroneamente confusi con il copyright, sebbene si comportino in maniera differente. Se si applica il copyright ad un oggetto ciò non implica che non si possano ricostruire le tecniche di funzionamento, cosa che, invece, il brevetto vieta. Nel caso del software, ad esempio, non è possibile copiare il codice protetto da copyright, però è possibile copiarne le funzioni. Se queste però fossero brevettate allora ciò non sarebbe possibile.
Al giorno d’oggi si cerca sempre di più di estendere il brevetto anche agli oggetti immateriali, come nel caso delle case produttrici di software. Negli ultimi tempi le grandi aziende hanno dato il via ad una vera e propria ‘corsa ai brevetti’, che in genere non vengono sfruttati dal punto di vista remunerativo immediato, ma piuttosto come potenziale merce di scambio, cessione di brevetti in cambio di tecnologia innovativa, ad esempio. Questa nuova tendenza sta portando ad una limitazione della circolazione del sapere, in quanto solamente i grandi ‘player’ possono aver accesso a determinate scoperte. I piccoli ‘attori’, invece, non possedendo conoscenze essenziali per ottenere dei risultati significativi, sono esclusi dall’innovazione.
Per estensione, il regime di brevettabilità, gioca un ruolo importante nell’aumento del gap tra la capacità tecnologica di alcuni paesi rispetto ad altri. Il digital divide sta via via aumentando anche grazie al gran numero di brevetti che aiutano le economie basate sui beni immateriali a mantenere alto lo scarto rispetto ai paesi che si basano sulla produzione di beni materiali. Mentre, nel primo caso, quei paesi si configureranno sempre come produttori di tecnologia innovativa, nel secondo caso l’accesso al mercato sarà sempre da fruitore.
Linux e le difficoltà sul desktop: una provocazione
Il software libero stenta a conquistare i desktop dei nostri computer. La giustificazione più ricorrente è che utilizzare GNU/Linux, ad esempio, è più complicato rispetto ad altri sistemi operativi.
Un articolo di Paolo Attivissimo, datato 13 novembre 20031, imputa parte della colpa proprio agli appassionati di Linux, i ‘linuxiani’, colpevoli, secondo il giornalista, di ostacolare o comunque di non promuovere la diffusione di questo software a causa dell’eccessiva passione che non permette loro di accettare il minimo compromesso:
Molti sostenitori di Linux non sono disposti al minimo compromesso, neppure per accogliere una pecorella smarrita (chi non utilizza Linux, N.d.A.). Trovano ripugnante l’idea che un utente possa passare a Linux con una migrazione graduale, cominciando dapprima ad usare sotto Windows software disponibile per entrambe le piattaforme (OpenOffice.org, Apache, Opera, Mozilla, Thunderbird) e formati non proprietari, per poi sostituire il sistema operativo senza perdere le applicazioni che gli sono familiari. Nossignore: la Vera Migrazione si fa col botto. E’ chiaro che in queste condizioni le pecorelle disposte a saltare lo steccato saranno poche’.2
Questo atteggiamento, continua Attivissimo, può diventare controproducente come nel caso che coinvolge StarOffice e OpenOffice.org. OpenOffice.org. è un software open source meno raffinato di StarOffice, versione proprietaria che l’azienda Sun offre gratuitamente alle scuole italiane. I linuxiani preferiscono OpenOffice.org, e non promuovono o collaborano all’introduzione di StarOffice.org, facendo sì che la scelta di studenti ed insegnanti cada su altri software. Il giornalista propone di allargare le proprie vedute in favore di un atteggiamento più incline al compromesso, in modo di arrivare ad un traguardo ben più utile per tutti.
- Paolo Attivissimo, Linux sul desktop, momento felice ma fuggente, 13 novembre 2003 [↩]
- Ibidem [↩]
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