IL MONTAGGIO DIGITALE
I programmi di montaggio digitale possono essere molto diversi nei particolari che offrono. Infatti, tra quelli utilizzati a livello professionale e quelli semi-professionali vi è una profonda differenza di costi; tuttavia la concezione generale con cui sono progettati è abbastanza simile, e dall’uno all’altro di questi modelli si possono ritrovare gli stessi elementi portanti come ad esempio il monitor per il playback, il monitor di acquisizione, una o più finestre a elenco in cui sono immagazzinate le clip, la timeline, alcune finestre degli strumenti e il monitor di anteprima.
Ora analizzeremo nel dettaglio un software di montaggio, il Media 100. La scelta di questo programma non è casuale ma è dovuta alla mia esperienza personale: infatti dal 1999 lavoro presso uno studio di videoproduzioni, occupandomi in modo specifico della post-produzione utilizzando, appunto, una postazione Media 100.
Per iniziare il processo di creazione di una composizione audio e video nel sistema Media 100 è necessario creare un progetto.
All’interno di un progetto si creeranno una o più bins. Una bin è un luogo dove conservare le clips audio e video che saranno poi utilizzate nel program. Le clip sono dei media video e audio registrati sul sistema del computer. All’interno del progetto si dovrà creare anche un program che è il mezzo attraverso il quale si monteranno le clip che andranno a creare la composizione video. A questo punto all’interno del progetto si dovranno scegliere alcune impostazioni per configurare i media che saranno successivamente acquisiti. Queste impostazioni consentono di selezionare il luogo dove registrare i file media del progetto, di selezionare le impostazioni di compressione che controllano la qualità del materiale video importato, gli effetti di transizione e la grafica. (Esiste un box di dialogo che dà la possibilità di effettuare queste selezioni.)
La quantità di memoria disponibile è uno dei problemi maggiori che un montatore deve affrontare; scegliere un metodo di compressione equivale a scegliere un livello di risoluzione.
Media 100 dà l’opportunità di utilizzare la funzione Batch Digitize per redigitalizzare media. Questa funzione dà la possibilità di creare programmi ad una qualità inferiore e in un secondo momento preparare la versione finale ad alta qualità. Questo può avvenire solamente se il materiale sorgente proviene da videoregistratori remotabili provvisti di timecode. In questo modo si possono provare tutte le soluzioni di montaggio che il materiale a nostra disposizione consente, fino ad ottenere la versione più soddisfacente. A questo punto è possibile registrare la lista delle inquadrature selezionate per il final cut. Quasi tutti i programmi di montaggio prevedono infatti la possibilità di compilare una EDL (Editing Decision List) che utilizza il time code di ogni inquadratura. In questo modo è possibile ripulire l’hard disk cancellando tutto il materiale e mantenendo solo l’EDL; è così possibile effettuare solo l’acquisizione delle inquadrature che fanno parte del montaggio con la funzione Batch Digitize.
Media 100 consente inoltre di impostare, e di conseguenza anche di digitalizzare, lo standard video (PAL o NTSC) e il tipo di segnale video (S-video, composite, component e fire wire). Nel momento in cui si importa il materiale video si può anche utilizzare l’opzione input setup di Media 100 che consente di regolare il segnale video utilizzando un monitor waveform e un vectorscopio.
Ritengo che la possibilità di controllare il colore sia molto utile in fase di post-produzione, anche se il sistema Media 100 offre questa opzione solo nel momento dell’acquisizione del materiale. Alcuni sistemi di montaggio che ho avuto la possibilità di conoscere ultimamente, (come ad esempio Final Cut Pro), offrono l’opportunità di intervenire sul colore delle immagini anche quando quest’ultime sono già all’interno del computer. Ciò consente di modificare le clip in qualsiasi momento della lavorazione, facendo guadagnare sia in termini di tempo che di qualità del lavoro.
In fase di acquisizione, inoltre bisogna impostare il segnale audio. Media 100 consente di controllare il livello di decibel in ingresso facendo scegliere fra due opzioni: +4dB (riduce il segnale audio di 4 dB; da utilizzare nel caso che la sorgente era stata registrata con attrezzatura professionale) e -10 dB (aumenta il segnale audio di 10dB: da utilizzare nel caso che la sorgente fosse stata registrata da un’attrezzatura di classe consumer). Inoltre è possibile utilizzare l’opzione input setup per stabilire il volume in ingresso del materiale audio.
A questo punto, dopo avere scelto le impostazioni per l’acquisizione, si digitalizzeranno i media utilizzando il modo Digitize di Media 100. La modalità Digitize dà la possibilità di abilitare i canali di input audio e video, e di designare l’assegnazione delle tracce audio. Il sistema può digitalizzare una traccia video e due tracce audio. Per le tracce audio è in questa sede che è inoltre possibile stabilire le impostazioni per ciascun canale Pan, è infatti possibile scegliere fra l’opzione Mono (la quale distribuisce il segnale audio ugualmente tra il canale sinistro e destro; è consigliabile l’utilizzo di questa funzione se si ha un singolo canale di uscita audio), Left (che distribuisce il segnale di input audio interamente sul canale sinistro) Right (che distribuisce il segnale di input audio interamente sul canale destro) e Center (che distribuisce il segnale di input audio equamente tra il canale destro e sinistro). A questo punto sì “immagazzinerà” all’interno delle bins il materiale girato.
Nel momento in cui si digitalizza è possibile attribuire un nome ad ogni clip per una più semplice identificazione al momento del montaggio.
Dopo avere acquisito il materiale, è nella timeline o program che avviene “fisicamente” il montaggio.
Molti software permettono il trascinamento della clip dalla bins al program per mezzo del mouse ma è possibile inoltre aprire la clip nel monitor per il playback facendo un doppio click sulla clip stessa. Sarà così possibile rivedere la clip per esteso, stabilire i punti di marck in e di marck out, cioè il punto d’inizio e di fine dell’inquadratura che andremo a montare, sarà possibile inoltre applicare una serie di effetti che andremo ad analizzare successivamente.
A questo punto sarà possibile trascinare la clip elaborata sul program.
E’ importante tenere presente che le sequenze presenti nel program sono dei semplici indicatori delle riprese che sono state memorizzate. Questo significa che eliminare una clip o una parte di questa dal program non significa eliminarla dalla memoria del computer. Quindi, per eliminare definitivamente una clip in maniera che non sia più presente sull’hardware, bisogna selezionare con un click del mouse la clip che si desidera eliminare e poi attivare il comando “delete clip and media”; saranno così “cestinate” tutte le informazioni riguardanti la clip stessa.
La memoria del computer è infatti il “luogo” dove sono conservati i filmati per la successiva elaborazione. Fino a pochi anni fa essa si calcolava di solito in megabytes (MB); nel caso dei file video tuttavia si parla di gigabytes (GB; 1GB = 1000 MB). Circa cinque minuti di un file video DV occupano in memoria uno spazio equivalente a 2 GB. Data la grande quantità di memoria che i file video utilizzano, spesso si combinano più hard disk simultaneamente. L’eliminazione degli scarti è un grosso vantaggio fornito dai sistemi di montaggio digitali.
Join the discussion