Una prospettiva per il futuro
Volendo prospettare una cornice per i media online futuri, andranno quindi tenuti in considerazione tre fattori fondamentali: la connessione a banda larga, l’Internet comunity e la nuova figura del giornalista online.
I contenuti giornalistici e d’informazione muteranno di conseguenza in funzione di questi tre fattori e in stretto rapporto con i fatti politici, economici e culturali che verranno, di cui ovviamente non possiamo dare previsione né sul piano nazionale né su quello internazionale.
Partiamo allora innanzitutto dalla banda larga. Con banda larga, detto nella maniera più terrena e meno tecnica possibile, si intende l’evoluzione dei servizi di telecomunicazione che permetteranno (l’evoluzione di fatto è già in atto ma non ha ancora assunto dimensioni territoriali globali) di ususfruire di una connessione molto più veloce, di accedere a dati e informazioni senza lunghe attese, di scaricare immagini e filmati audio e video con estrema facilità. Non più quindi la classica e piuttosto lenta linea telefonica ma adsl, hdsl, connessione satellitare, T1, T3, fibra ottica, cavo coassiale, con cui tutti prima o poi, con qualche difficoltà linguistica magari, impareremo a fare i conti.
Questo ovviamente si riverserà non solo in maniera diretta sul numero di dati e contenuti usufruibili su Internet, che aumenteranno in maniera esponenziale, ma cambierà naturalmente anche la comunità stessa dei navigatori della rete. Che ci si colleghi alla rete per lavoro, per piacere, per curiosità o per necessità, il nostro accesso sarà molto più ampio e con un numero di contenuti pronti a soddisfare ogni tipo di nostra esigenza.
Coloro che accederanno alla rete alla ricerca di informazioni avranno a disposizione un mondo sempre più pluralista e ricco di fonti, punti di vista, rielaborazioni ed orientamenti più delineati tra agenzie di stampa, portali generalisti e testate online; in un mondo sempre più attento ai processi globali e alle vicende internazionali sarà più facile collegarsi con fonti giornalistiche di altri paesi, attingere a notizie, dati e documenti altrimenti vietate o censurate e avere così la possibilità di formare una coscienza critica che va al di la delle strumentalizzazioni.
Se questo sarà possibile, lo sarà però anche in funzione della libertà economica che Internet e i suoi contenuti hanno sempre difeso: le idee, le informazioni e la voglia di conoscere e informarsi non hanno prezzo aggiuntivo ma sono il motore delle civiltà libere e democratiche. La liberta culturale che Internet da sempre ha offerto è stata capace di avvicinare tantissimi target e culture differenti in maniera attiva e non solo passiva, come pochi altri mezzi di comunicazione di massa sono stati in grado di fare in questi anni; pertanto tale libera aggregazione va difesa.
I giornalisti che si affacciano al mondo della rete devono tenere conto di questa comunità perché è ad essa che si rivolgono ed è grazie ad essa che trovano e troveranno le motivazioni forti e solide, le nuove strade da percorrere, i nuovi linguaggi della comunicazione. Portando con sé l’etica (se ne è rimasta ancora traccia) del giornalismo tradizionale, il giornalismo on line e i suoi fautori dovranno percorrere la strada che conduce alla comunicazione di domani, che non chiama più all’appello solo pochi utenti dalla cultura elevata e da interessi moderati, ma molti utenti di ogni età, che cercano risposte e con un forte giudizio critico che non ammette strumentalizzazioni né restrizioni, perché forse l’unica forma di libertà che ci rimane si trova in un mondo che non c’è e in un tempo “altrove”, il mondo virtuale nell’era di Internet.
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