Il popolo di Internet
Negli ultimi anni il popolo di Internet è aumentato notevolmente sia in termini di soggetti collegati alla rete che nel numero di contatti eseguiti dal singolo navigatore. In occidente e in Italia il numero è cresciuto in maniera impressionante: in Italia si è passati dai 100.000 utilizzatori del web nel 95, ad oltre 20.000.000 nel 20021.
Nel mondo, secondo alcune stime di TForecasts, le persone che accedono ad Internet sono oltre 655 milioni2; aumenti che sono dovuti non solo al grande sviluppo e al grande spazio dato alla rete dai paesi occidentali, ma anche all’ingresso nella grande rete di nazioni prima rimaste in disparte, come l’India o la Cina. Anche l’India infatti ha iniziato il suo sviluppo nella produzione di software e la sua distribuzione in Internet, mentre le Cina nonostante le limitazioni politiche si è affacciata al mondo online raggiungendo in breve tempo il numero di utenti del vicino Giappone3.
Milioni di persone connesse da ogni angolo del mondo, Africa compresa, stanno dando vita a nuove fome di aggregazione culturale e sociale, tutte ancora da definire e da osservare nei comportamenti e nei caratteri primari. Un dato fondamentale non solo da un punto di vista sociologico ma anzitutto economico, se è vero che ogni individuo è un potenziale acquirente che dà vita alla domanda a cui deve essere adeguata un’offerta.
TForecasts intanto delinea quelli che vengono chiamati i “G7 della Rete”. Primi ovviamente Stati Uniti con 160 milioni di utenti, a seguire Giappone con 64.8 milioni di utenti, Cina con 54.5 milioni di utenti, Germania con 30.3 milioni di utenti, Gran Bretagna con 27.1 milioni di utenti, Corea del Sud con 26.9 milioni di utenti ed infine Italia con 20.85 milioni di utenti4.
Quando quindi si entra nel mondo di Internet bisogna considerare la vastità di persone che ne costiuiscono il corpus vivente, le loro necessita i loro bisogni.
Una testata giornalistica che ripropone per il web una versione particolare del proprio quotidiano dovrà quindi tenere conto di alcune esigenze del lettore a cui si rivolge, ovvero del target di riferimento. L’età, il sesso, i gusti e gli orientamenti politici culturali, se sono fondamentali nelle strategie di produzione di un quotidiano cartaceo lo sono altrettanto per un quotidiano online, pena la perdita di interesse da parte del pubblico.
Diversi sono gli studi condotti sul grande popolo di Internet allo scopo di tracciarne un profilo. Ciò che per l’informazione è molto importante sapere è come si comportano i lettori e che tipo di prodotti fruiscano. Un esempio per tutti:
il 70% dei ragazzi dei paesi industrializzati tra i 18 e 25 anni cerca informazione online senza mai sfogliare una pagina di carta5.
- Dal sito www.ipse.com [↩]
- Dal sito www.logos.it [↩]
- Dal sito www.logos.it [↩]
- Dal sito www.logos.it [↩]
- Dal sito www.infocity.it [↩]
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