Conclusioni
Come si è visto è necessario un enorme spazio in banda per la trasmissione dell’ Hdtv, in particolar modo è del tutto insufficiente la canalizzazione ad 8 MHz riservata alla tv terrestre. Proprio questo è stato uno dei motivi che hanno impedito fino a tempi recenti l’adozione di questa nuova tecnologia. L’altro grande ostacolo riscontrato fu l’impossibilità di avere dei televisori che potessero supportare al meglio le pregevoli qualità audio- video dell’alta definizione. Oggi esistono soluzioni pratiche, anche se non ancora disponibili sul mercato a costi accessibili, che permettono di superare questo problema.
Nel frattempo si sono sviluppati sistemi di trasferimento dati paralleli alla diffusione televisiva non più convenzionale che consentirebbero in qualunque momento il passaggio all’alta definizione Hdtv.
La verità è che forse mai la tv ad alta definizione sostituirà i vecchi standard della tv a colori perché l’aumento della definizione e del rapporto dello schermo, si è visto, non sono poi così appetitose agli sponsor e agli utenti comuni. I primi non sono disposti a coprire le spese per le nuove infrastrutture pagando di più gli spazi televisivi; i secondi invece preferiscono avere a disposizione magari qualche canale in più a definizione inferiore che guardare un solo programma anche se più reale durante la fruizione. Anche perché con la tv digitale la differenza non è poi così notevole.
Dell’alta definizione rimarrà sicuramente la banda larga, l’Mpeg, il formato 16:9 e tante altre conquiste ottenute in questi vent’anni di dure lotte politiche, tecnologiche ed economiche tra multinazionali, canali televisivi e governi nazionali.
Dove invece l’alta definizione sembra poter avere maggior futuro sembra essere il cinema.
Nel 1999 la Sony ha presentato una telecamera digitale ad alta definizione che produce un’immagine da molti punti di vista paragonabile a quella di una cinepresa in 35mm.
L’applicazione di queste tecnologie digitali nel cinema apporterà cambiamenti notevoli che si faranno sentire nella riduzione dei costi di produzione e nei tempi lavorazione in fase di postproduzione che verranno notevolmente ridimensionati. Per non parlare poi del risparmio che si otterrebbe dalla stampa delle copie per la distribuzione. Il passaggio però non sarà né semplice né automatico perché bisogna tener conto delle multinazionali produttrici di pellicola, dei laboratori di sviluppo e stampa, dei proprietari di sale cinematografiche,
Sarebbe comunque un peccato che il supporto digitale non riuscisse a sostituire la pellicola perché così non si darebbe la possibilità a molti indipendenti di proporre al pubblico le loro idee e al pubblico di poter conoscere nuove realtà.
Il pericolo che la grande industria possa subire dei contraccolpi è comunque reale e dimostrabile in base al fatto che sia tornata in auge la costosissima pellicola in 70mm molto appetibile al pubblico per le sue notevoli qualità panoramiche nelle scene di film d’azione o di guerra.
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