Benvenuto DVD!
Il DVD cambierà il volto dell’elettronica di consumo (lo sta già facendo!). Come? Offrendo miglioramenti qualitativi, sia nel suono che nel video, al momento senza paragoni; rendendo l’home video, grazie anche alle potenzialità interattive della tecnologia digitale, più entusiasmante addirittura del film in sé. Cos’è quindi il DVD e perché tutti ne sono così entusiasti?
Proposto per la prima volta nel 1994, il DVD Disc (sulla sigla non si è ancora raggiunto un accordo: alcuni ritengono stia per Digital Video Disc, altri Digital Versatile Disc) è la forma più avanzata di tecnologia di intrattenimento domestico finora congegnata dall’uomo.
Un normale DVD si può trovare in vendita a circa 22 € (ma il prezzo varia molto a seconda delle edizioni: una “Special edition” colma di contenuti extra, può arrivare anche a 35 €!) e offre una qualità video molto superiore rispetto al supporto magnetico VHS o anche allo stesso Laser Disc; un suono digitale multicanale (proveniente cioè da più fonti audio) capace di competere con il miglior cinema del mondo e con i gigabyte di un software per computer. Il tutto in un apparecchio che ha l’aspetto di un normale lettore Compact Disc. Il sistema DVD può essere quindi visto, all’interno di un’ ipotetica linea evolutiva dell’intrattenimento casalingo, come il sostituto del VHS, il naturale successore del CD-Rom e l’evoluzione del Laser Disc.
Dal 1994 ad oggi la situazione è, se possibile, ulteriormente migliorata.
Non solo, come è ovvio, dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello dell’ aumentata diffusione e penetrazione del mezzo tra il pubblico. Dopo una partenza convincente ma tutt’altro che entusiasmante (il nuovo prodotto ha senz’altro dovuto pagare il fatto di essere giunto dopo i fallimentari tentativi del Laser Disc Pioneer o del Cd-i Philips nella prima metà degli anni Novanta), il 1998 è stato l’anno del raggiungimento di una prima importante tappa, ovvero la vendita delle prime migliaia di esemplari sul territorio nazionale. Cifra che da allora non ha fatto che aumentare, sia in termini di impianti (e il costante abbassamento di prezzo ha in questo senso notevolmente aiutato – oggi un lettore dignitoso lo si trova a non più di 300 €…) che di software, intendendo con ciò la quantità di titoli – film, concerti, cartoni animati, documentari – che non si è smesso di riversare sul nuovo formato. Basti pensare che, ora come ora, il catalogo DVD è fornitissimo anche di vere e proprie “chicche” per appassionati cinefili, che hanno la possibilità di recuperare anche i capolavori del passato nello splendore del digitale.
Altro dato significativo della sempre più capillare diffusione del DVD, è la crescita costante delle testate di Hardware e Software, dedite a svelare “tutto e di più” sulle potenzialità dei modelli recenti o sul riversamento di un film. E arriviamo così alla questione fondamentale del mio modesto lavoro: quante volte, leggendo una recensione, il lettore comune si interroga su cosa significhino esattamente alcuni termini apparentemente incomprensibili?
Cosa indicano parole come “Aliasing” o “Edge Enhancement”?
Che cos’è il “Bit rate” e in che modo influenza la qualità di un DVD?
Quali sono i vantaggi di un supporto a doppio strato e come fare per riconoscerlo?
Perché si parla di formato d’immagine originale ed effettivo?
Quanto importa conoscere la “percentuale d’occupazione” dell’ultimo DVD acquistato?
Per rispondere a queste e ad altre domande legate al cinema digitale casalingo, ho pensato di mettere nero su bianco (e mi auguro, con un po’ di presunzione, “una volta per tutte”) una semplice, ma credo puntuale, trattazione delle espressioni più utilizzate nell’ambito del giornalismo specializzato. Vi ho incluso grosso modo due tipologie di termini: quelli riferiti a difetti nella riproduzione dell’immagine codificata con il sistema MPEG2 e quelli relativi a peculiari caratteristiche tecniche del formato DVD, variabili in base alla qualità delle singole edizioni.
Ciò che mi propongo, in sintesi, è fornire un semplice “servizio-assistenza” (lontano, tengo subito a precisarlo, dal tecnicismo più esasperato…) ai neofiti ancora alle prese con termini come “Blocking”, “Noising”, “Dual layer” o “Flag”, e interessati a comprendere meglio i criteri e i processi di valutazione utilizzati per stroncare o elogiare l’ultima edizione in DVD uscita sul mercato.
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