Conclusioni
Le odierne ricerche che ruotano intorno al campo della Realtà Virtuale, a differenza di ciò che negli anni precedenti si poteva apocalitticamente pensare, tendono a mettere sempre più relazione il mondo reale con quello rappresentato e “ricostruito” dalle macchine in modo da arricchire le esperienze dell’uomo.
Questo non è un fatto del tutto scontato proprio perché si è spesso guardato alla Realtà Virtuale come ad un modo per alienarsi dal mondo reale e questo ha suscitato non poche polemiche da parte di molti intellettuali.
Il gioco, la ricerca militare, le arti, la medicina, l’educazione sono beneficiari e allo stesso tempo parte integrante dello sviluppo dei media e delle loro applicazioni.
Probabilmente a breve termine dovrà ricredersi chi vede nella Realtà Virtuale “la morte della realtà e lo sterminio delle illusioni ad opera dei media e delle nuove tecnologie”1 e che solo un paio di anni fa affermava: “… fortunatamente Internet sta diventando l’oggetto di un gioco, e in fin dei conti si consuma un po’ al modo in cui certe persone pagano per un telefonino cellulare solo per far vedere di averlo...”2
Oggi internet è divenuto il più potente mezzo di comunicazione per lo scambio di informazioni e servizi e le recenti tecnologie proiettano l’uomo verso nuove dimensioni della società.
Note
- Jean Baudrillard (autore de Il delitto perfetto. La televisione ha ucciso la realtà?, Milano, Cortina Editore, 1996), intervista tratta da Mediamente. [↩]
- Informazioni tratte da Mediamente al sito web http://www.mediamente.rai.it/ [↩]
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