| VANTAGGI E SVANTAGGI Un'azienda che intende introdurre il telelavoro non può basare il proprio funzionamento su un'organizzazione fondata sulla concezione tayloristica del lavoro. E' necessaria una struttura che ponga l'attenzione su termini quali "decentramento e flessibilità", in cui il fulcro della produzione si sposta dalla lavorazione di beni materiali al trattamento dell'informazione. I benefici del telelavoro sono molteplici: è una soluzione all'inquinamento e al traffico intenso, integra figure svantaggiate dal mercato del lavoro: disabili, sieropositivi, donne con figli, agevola lo sviluppo di piccole e medie imprese. La Pubblica Amministrazione ha interesse a diffondere l'uso del telelavoro, potrebbe far risparmiare energia, salvaguardare l'ambiente, sviluppare aree rurali e aiutare la disoccupazione, ma il loro rapporto in Italia è difficile per la sua disorganizzazione e arretratezza funzionale. Nonostante si sia varata la legge "Bassanini" nel 1998 e un regolamento nel 1999, c'è un vuoto di base difficilmente colmabile. Con l'Accordo quadro del marzo 2000 che sottolinea parità di trattamento e volontarietà delle teleprestazioni si spera che la situazione cambi. Non basta comunque una legge, bisogna attivare condizioni culturali e organizzative per la sua diffusione. Da parte delle aziende: - aumento di produttività e flessibilità perché il telelavoratore lavora in qualsiasi spazio e per il tempo che richiede l'azienda. - risparmio sui costi per i locali o la ricerca di personale - maggiore motivazione dei dipendenti ai quali è data fiducia - agilità verso il mercato - riduzione dei capi intermedi Da parte dei lavoratori: - tempi e costi di viaggio ridotti - incremento delle opportunità di lavoro - tranquillità nella vita famigliare e minore controllo da parte del datore - orari flessibili Naturalmente molti sono gli svantaggi, soprattutto se non applicato nel modo migliore: le case possono essere troppo piccole, ma questo motivo si è molto ridotto perché in altre nazioni, come Stati Uniti o Giappone, le case sono ancora più piccole eppure è più diffuso. Il compito è quindi di architetti e urbanisti che devono rendere le abitazioni intelligenti. Le imprese hanno problemi nel gestire la forza-lavoro, i capi non si sentono più in mano il potere e si è creata una sfiducia coi dipendenti. Dal punto di vista sociale non c'è comunicazione tra le persone e le donne sono penalizzate perché il lavoro in ufficio era una conquista e una liberazione. Le aziende sfruttavano i lavoratori non retribuendogli molte volte gli straordinari e il grosso carico di lavoro; questo fenomeno è chiamato overtime, cioè passavano una parte della giornata a non fare nulla e questo è dovuto alla tradizione culturale e sociale, quindi lavorando da casa si farebbe tutto il lavoro in minor tempo. Per il lavoratore c'è pericolo di superlavoro, perdita di straordinari, maggiore distrazione, perdita di comunicazione, scarsa valutazione del lavoro, sicurezza non garantita, pericolo di danneggiare gli strumenti, minori possibilità di carriera. |