Lo Studio D’Ars
presenta:
La XXII edizione del Premio Oscar Signorini
Bioarte
A cura di Alberto Mattia Martini
In Via Sant’Agnese 12/8 Milano
02860290
www.dars.it
dars@email.it
21 dicembre – 9 gennaio 2006
ARTISTI: Andrea Caretto/Raffaella Spagna, Dario Neira, Alessandro Quaranta, Nicola Toffolini
GIURIA: Piero Gilardi (presidente), PierLuigi Capucci, Grazia Chiesa, Alberto Mattia Martini, Nidia Morra, Franco Torriani
La XXII edizione del Premio Oscar Signorini, in occasione dell’anno della Scienza e della Tecnica, volge l’attenzione all’espressione artistica della Bioarte. Il Premio di quest’anno giunge nel venticinquesimo anniversario della scomparsa di Oscar Signorini (1910-1980), fondatore della D’Ars, sempre attento alla creatività dei giovani artisti e alle nuove forme espressive in ambito artistico. Molti sono i giovani che hanno affrontato questo concorso riservato ogni volta a ricercatori in ambito di differenti espressioni artistiche e rigorosamente segnalati da specialisti di settore. Si tratta di ricercatori di età inferiore ai quarant’anni, in linea con il pensiero di Oscar Signorini, invitati al fine di promuovere e sostenere la creatività dei giovani artisti «ponendola in contatto con la vita … perché possa inserirsi e vivere nel luogo, nell’ambiente, nel tempo che le si addice», in un confronto che «è una necessità culturale dell’artista, luogo di concerto della propria anima messa sufficientemente allo scoperto e sospinta a manifestarsi».
La Bioarte, arte genetica o transgenica è una delle forme contemporanee di arte che avvicina la sperimentazione genetica e biologica, nell’ambito della vita artificiale, alla ricerca artistica. Nasce circa negli anni ’90 anche se ci sono testimonianze precedenti che risalgono agli anni ’70 e ’80. L’arte biotech vuole creare la vita artificiale, in forme digitali, dove i processi biologici sono programmabili (Peter Weibel 1993). I bioartisti utilizzano le conoscenze e gli strumenti scientifici per la creazione di opere d’arte nelle quali il medium utilizzato, la biotecnologia, sia nello stesso tempo il soggetto dell’opera. I bioartisti hanno spesso alle spalle una formazione scientifica e lavorano a stretto contatto con ricercatori e scienziati che danno supporto alle loro creazioni. Le opere possono essere realizzate prevalentemente o affiancando e inserendo le nuove tecnologie ai vegetali reali, o utilizzando i linguaggi tecnologici per ricreare gli stessi vegetali sotto forma di sintesi digitali, di video e realtà virtuali. Vi è anche un’altra possibilità, che prevede l’utilizzo dell’elemento biologico trasferendolo per mezzo della tecnologia in essere digitale oppure andando oltre la simulazione e agendo sul vivente stesso intervenendo e modificando geneticamente il vegetale o l’animale preso in considerazione. I Bioartisti ci stimolano quindi a mettere in dubbio la scienza e la tecnologia e a riconoscere all’arte non solo un valore culturale, ma anche sociale; diffondendo infatti efficacemente i risultati della ricerca, si riesce ad ottenere un notevole impatto sulla coscienza collettiva.
Alberto Mattia Martini
Alla presenza di Vanna Nicolotti, presidente della Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus, banditrice del Premio, la giuria della XXII edizione del Premio Oscar Signorini, coordinato da Alberto Mattia Martini, presieduta da Piero Gilardi e composta da: Pier Luigi Capucci, Grazia Chiesa, Alberto Mattia Martini, Nidia Morra, Franco Torriani, riunitasi in data 20 dicembre 2005 presso lo studio D’Ars in via Sant’Agnese 12/8 a Milano ha assegnato il Premio Oscar Signorini 2005 alla
BIOARTE
nelle persone di:
Andrea Caretto/Raffaella Spagna, Dario Neira, Alessandro Quaranta, Nicola Toffolini
con la seguente motivazione:
La Giuria ha ritenuto di premiare tutti gli artisti partecipanti perché hanno interpretato un’isola di ricerca inedita nel panorama della giovane arte italiana, collocandosi validamente nell’ambito della ricerca internazionale sulla Bioarte. Gli artisti partecipanti conducono una ricerca che si caratterizza in una direzione epistemologica che concerne la questione dei codici della vita rendendosi interprete di due approcci in particolare: il riconoscimento della biodiversità e l’espandersi di un sentimento di solidarietà biologica che testimonia l’abbandono del privilegio antropocentrico. Il loro lavoro lascia intravedere le grandi capacità critiche e relazionali di queste forme d’arte all’interno della contemporaneità.
Website: http://www.dars.it
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