Italiano [English below]
Corpo Scosso – Bodyquake. Un concerto per corpi e dati. Una danza polifonica tra arte e conoscenza
L’anteprima a UniFestival – Festival Nazionale degli Studenti Universitari di Macerata
Nel 2012, quando il progetto La Cura di Salvatore Iaconesi iniziò, si creò una perfomance planetaria e partecipativa per una “Cura Open Source” attivata da milioni di persone in tutto il mondo. L’origine del progetto di Salvatore era rappresentata dalla sua malattia, un cancro al cervello, che si manifestò, come primo sintomo, con un attacco epilettico, a causa dell’aumento della pressione dovuto alla crescita della massa tumorale. L’epilessia è una condizione neurale che è nota sin dall’antichità. Le religioni e dottrine mediche nell’antica Grecia l’hanno interpretata come un intervento degli dei sul corpo umano, per trasmettere messaggi, punire, dare indicazioni o chiedere delle cose. La sua apparente casualità è stata sempre interpretata come un fattore originato esternamente dal corpo o anche come una sorta di “vita” che abita temporaneamente nel corpo stesso. La terapia non era riconosciuta come possibile, e gli unici interventi erano quelli di demoni e degli dei, i quali erano convocati attraverso rituali magici e religiosi. Ippocrate la chiamò l’epilessia o “Morbo Sacro”, eliminando quel suo status magico speciale confinandolo nel dominio della scienza e della medicina per la prima volta. Nel XVI secolo, Ambroise Paré inventò l’oris speculum, che consisteva in un dispositivo medico per permettere trattamenti chirurgici anche contro l’epilessia, raggiungendo alcuni risultati. Dal XIX secolo iniziano gli esperimenti di Esquirol fino ad arrivare a Sir Charles Locock e Gowers con le loro soluzioni chimiche basate su bromuro di potassio e zinco. All’inizio del 1900 con August Kekulé cominciarono invece le osservazioni sulla struttura ciclica del benzene e con Alfred Hauptmann si scoprì l’uso terapeutico del fenobarbital. Nel 1921 con Geyelin si inizia a dare importanza al cibo come metodologia curativa attraverso la dieta. Solo con Tracy Putman si arrivò a scindere l’azione antiepilettica da quella ipnotica dei farmaci. Con la scoperta della fenitoina nel 1936, quella della carbamazepina nel 1953 e poi quella del benzodiazepine e del valproato di sodio nel 1962 avvenne una progressione positiva verso nuove tecniche chirurgiche e dispositivi tecnologici di monitoraggio che permettevano a loro volta di controllare l’attività celebrale e di evitare il “terremoto neurale” di attivazioni improvvise.
Jim Chambliss nel suo programma Sparks of Creativity ha coinvolto più di 60 artisti con epilessia, i quali hanno esplorato i legami tra l’epilessia e la creatività, indagando le fasi surreali delle crisi epilettiche e producendo opere che erano allo stesso tempo meravigliose opere d’arte e importanti risultati di ricerca. Questi e molti altri progetti hanno dimostrato come le arti e le scienze possono collaborare per raggiungere risultati migliori e profonde discussioni, facilitando l’inclusione sociale e la comunicazione dei risultati scientifici. Contemporaneamente si creano interventi positivi nella cultura superando perfino i rapporti burocratici medico-paziente per includerli nella società. Attualmente stiamo vivendo dentro ad una infinità di dati scientifici e di innovazioni tecnologiche, aprendoci così a scenari positivi nel presente e nel futuro prossimo. Allo stesso tempo l’epilessia rimane una condizione problematica, personale, psicologica, sociale e culturale.
In questo contesto Salvatore Iaconesi, Oriana Persico e la performer Francesca Fini presenteranno un nuovo progetto chiamato CORPO SCOSSO (Bodyquake). Un concerto per corpi e dati. All’interno dell’Unifestival, promosso e finanziato dall’Università di Macerata e a cura dell’Associazione Cr.A.Sh. (Creative Art Shocking) porterà per la prima volta (3 maggio 2017, h. 21.00, presso Ostello Asilo Ricci) la performance nella città marchigiana, già terra scossa in seguito agli ultimi eventi sismici.
Epilessia, scossa del cervello e terremoto, scossa della terra, si incontrano in una performance che nasce dal progetto La Cura. BodyQuake (CORPO SCOSSO) è il risultato della collaborazione tra IRCCS Neuromed, Fondazione Neuromed e La Cura insieme con Art is Open Source (Salvatore Iaconesi e Oriana Persico) e l’artista e performer Francesca Fini. La performance si occupa di epilessia e vuole coniugare l’innovazione scientifica e tecnologica e la condizione psicologica del malato di epilessia in modo radicale. Bodyquake si propone di visualizzare la condizione emozionale psicologica, nonché il lato scientifico e tecnologico di un individuo sconvolto dal “terremoto” personale dell’attacco epilettico. A fondersi nella performance quindi sono: dati, immagini, suoni, presenze, narrazioni per creare così un’esperienza sincretica. Il risultato di questo processo di ricerca congiunta fa sì che, mentre i ricercatori scientifici catturano e analizzano grandi quantità di dati da analizzare, le convulsioni, i loro effetti devastanti sul corpo e anche i dati della cura, gli artisti cercano di visualizzare questi dati intrecciandoli con altri dati riguardanti la vita, le condizioni sociali, i desideri, le visioni, le aspettative e i desideri delle persone affette da epilessia. I risultati sono proiettati direttamente sul corpo della performer. Nelle prossime edizioni della performance una serie di tecnologie indossabili saranno progettate con lo scopo di consentire al pubblico di “sentire” sulla propria pelle l’intensità della scossa. BodyQuake interpreta ed affronta l’isolamento della condizione epilettica: sensoriale per chi la subisce ed emotivo per chi partecipa alla crisi come testimone. Così come la crisi epilettica (terremoto del cervello) cambia e modifica il corpo e la persona dopo l’accaduto, così anche quando la terra trema sotto i nostri piedi, si sconvolge tutto, dentro e fuori. In questo cambiamento profondo risorgono nuove possibilità, verso un’incredibile ricostruzione, dove le arti e le scienze si incontrano per sciogliere la matassa della complessità della vita. Una performance vibrante, polifonica, tremante, oltre i tropici tra mutamento, autorappresentazione, codici e narrazioni. Una cura che scuote, muove, sconvolge e coinvolge, oltrepassando qualsiasi linea. L’arte diviene forma di conoscenza. La perfomance del 3 maggio sarà accompagnata dalla presentazione performativa del libro La Linea di Polvere dell’antropologo e studioso di culture digitali Massimo Canevacci, in coppia con l’artista trans-disciplinare e compagna di vita Sheila Ribeiro, con la straordinaria partecipazione di Felix Adugoenau Rondon (Rappresentante della cultura Bororo). Un rituale connettivo.
La performance sarà trasmessa in Performance Art TV, la prima “tv sociale” italiana dedicata allo streaming live delle arti performative.
English
Body Shocked – Bodyquake. A concert for bodies and dictators. A polyphonic dance between art and knowledge
Preview at UniFestival – National University Students Festival in Macerata
In 2012, when the project La Cura started, creating the planetary, participatory performance for an “Open Source Cure” for cancer which activated millions of people worldwide, the first manifestation of cancer was an epileptic seizure, due to the augmented pressure in the brain attributable to tumoral growth. Epilepsy is a neural condition which is known since ancient history. Religions and medical doctrines in ancient Greece interpreted it as an interventions of gods onto the body of a human being, to transmit messages, punish, give indications, ask for things. Its apparent randomness has always supported the interpretation of a factor which is originated externally from the body, or a sort of “life” which temporarily lives in the body. Therapy was not recognized as possible, and the only possible interventions were the ones of demons and gods, which were summoned through magic and religious rituals. Hippocrates named epilepsy the “Sacred Disease” together with all the other ones, thus removing its special magical status and bringing it to the domain of science and medicine for the first time. In the XVI century, Ambroise Paré invented the speculum oris, and surgical treatment of epilepsy started to achieve some results. In contemporary times, medical and surgical treatments have achieved results which are extremely positive. From the XIX century, and Esquirol’s experiments, up to Sir Charles Locock and Gowers, and their solutions based on potassium bromide and zinc. Or at the beginning of 1900s, with Kekulé’s observations on the benzene ring, and Hauptmann’s discovery of fenobarbital, the first chemical synthesis used for therapeutic action. Advancements also explored the role of food in epilepsy, for example with Geyelin in 1921. From here, from molecule to molecule, from phenytoin, to carbamazepine, to benzodiazepines and in a progression of innovations for surgical techniques, monitoring devices and technologies which are beginning to be able to control brain’s activity to avoid the earthquake of sudden activations whose fast cumulation causes seizures we are experiencing a richness of results in scientific and technological innovation which makes us certain of truly positive scenarios in the present and near future. But, at the same time, epilepsy has remained a truly problematic condition, at personal, psychological, relational, social and cultural levels. The story of epilepsy is a remarkable one. The apparent randomness with which it appears in the person, the sensorial shutdown experienced, the impact on the daily routine, the perceived helplessness in all subjects involved, the social and psychological stigma which is still present in relation to this condition, are among the most pressing issues.
Researchers such as Jim Chambliss, and his Sparks of Creativity programme involving more than 60 artists with epilepsy, have explored the links between epilepsy and creativity. There, the dreamlike, surreal qualities of epileptic seizures were also explored, producing works which were at the same time beautiful artworks and sound, solid research results. These and many other projects have demonstrated how art and sciences can collaborate to achieve better, deeper understandings, facilitate social inclusion, communicate scientific results and, at the same time, create positive interventions in culture and psychology, going beyond laboratories, doctor-patient relationships, to include all of society.
In this scenario Salvatore Iaconesi with Oriana Persico and the performer Francesca Fini will present a project called Bodyquake. A concert for bodies and data curated by Association Cr.A.Sh. (Creative Art Shocking). May 3, 2017 UniFestival, the National University Students Festival in Macerata hosts a preview of BodyQuake / Body Shocked. Concert for Bodies + Data. Bodyquake has been promoted by University of Macerata. The city has already been shaked from recent seismic events. Epilepsy (brain shock) and earthquake (earth-shocked) meet themself in a performance born of the La Cura project. BodyQuake is the result of the collaboration between IRCCS Neuromed, Neuromed Foundation and Art is Open Source (Salvatore Iaconesi and Oriana Persico) and the artist Francesca Fini. BodyQuake is the visualization of the scientific, cultural, emotional, technological, psychological, paradoxical body as the earthquake of the epileptic seizure disrupts and perturbs the body. All of these aspects of the body come together in the performance: data, visuals, sounds, presence, story arcs become one, polyphonically, to create a composite, sincretic experience. BodyQuake transforms scientific innovation in the research on epilepsy into a participatory performance. In the forthcoming performance editions, a series of wearable technologies will be designed with the aim of allowing the audience to “feel” the shake intensity right on their skin. BodyQuake deals with epilepsy: it brings together current radical scientific and technological innovation on the condition with its particular social and psychological status. In other words, BodyQuake is the result of a joint research process: while scientific researchers capture and use massive amounts of data to investigate seizures, their devastating effects on the body and how to cure them, artists visualize this data and intertwine it with other data about the life, social conditions, desires, visions, expectations and wishes of the people affected by epilepsy. A dance, almost a bodily earthquake, seismic, involving everyone. BodyQuake interprets and addresses the isolation of epileptic condition: a condition that is sensorial for those who suffer and emotional for those who participate in the crisis as witnesses. Just as the epileptic crisis (earthquake of the brain) changes and modifies the body and the person after the event, so even when the earth shakes under our feet, it shakes everything inside and out. Within this profound change new possibilities arise, towards an incredible reconstruction and where arts and sciences meet for to melt the bundle of the complexity of life. Art as a form of knowledge. A vibrant, polyphonic, trembling performance beyond the tropics among mutation, self-representation, codes and narratives. A cure that moves, disrupts and involves, passing any line. BodyQuake performance will be accompanied by the performative presentation of the book La Linea di Polvere (The Line of Dust) by anthropologist and scholar of digital cultures Massimo Canevacci, in partnership with the artist and life partner Sheila Ribeiro with the the extraordinary participation by Felix Adugoenau Rondon, Representative of Bororo culture. A connective ritual.
The performance will be streamed on Performance Art TV, the first Italian “social tv” dedicated to the live streaming of performance art pieces.
Comments are closed