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La COP (conferenza delle parti) riunisce i leader di tutti i paesi del mondo per intensificare l’azione globale per risolvere la crisi climatica nel mondo. Da trent’anni a questa parte, i paesi firmatari della convenzione si sono incontrati ogni anno per discutere progressi e sfide.
La COP26, conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si è conclusa a Glasgow il 13 novembre 2021 dopo due settimane di negoziati: tra le novità più importanti vi sono stati l’aumento degli impegni finanziari per aiutare i paesi in via di sviluppo nel contrasto ai cambiamenti climatici, l’adozione dell’impegno globale per ridurre le emissioni di metano e la messa a punto degli Accordi di Parigi.
A Glasgow, le parti hanno esaminato i progressi compiuti in relazione agli impegni assunti nel quadro dell’accordo di Parigi: in primis, mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto di 2ºC rispetto ai livelli preindustriali [1] e, in secundis, ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030. A tal proposito, le Parti hanno promesso di voler aumentare i finanziamenti a favore dell’azione per il clima, in particolare per i paesi in via di sviluppo.
L’UE, che nel corso degli anni ha adottato alcune delle normative ambientali più avanzate al mondo, si è impegnata a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030, rendendo tale impegno un obbligo giuridico attraverso la sua normativa. In quanto principale erogatore di finanziamenti internazionali per il clima, l’UE continuerà a contribuire al conseguimento dell’obiettivo globale di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025, invitando gli altri paesi sviluppati a dare il proprio contributo in tal senso. La delegazione UE era formata da un gruppo di funzionari del Consiglio e della Commissione guidata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal Primo Ministro della Slovenia Janez Janša. Il Consiglio ha il ruolo di approvare le direttive di negoziato e di concludere gli accordi.
Durante la COP27 svoltasi a Sharm el Sheikh dal 6 al 18 novembre 2022 sono stati ribaditi i seguenti punti: potenziare l’adattamento al cambiamento climatico, in particolare portare a conclusione i negoziati sul sostegno finanziario “Loss and Damage” a favore dei paesi emergenti; inoltre, le Parti insistono sull’obiettivo dei 100 miliardi di dollari annuali fissato per il periodo 2020-2025.
Durante la conferenza le Parti hanno perseguito i seguenti obiettivi:
• mitigare il riscaldamento globale e ridurlo di almeno 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali;
• stabilire un programma d’azione globale rafforzato in materia di adattamento;
• garantire un’adeguata rappresentazione di tutti i portatori di interessi alla conferenza, in particolare le comunità vulnerabili, e coltivare la consapevolezza della crisi climatica.
L’UE in particolare ha chiesto:
• che tutte le parti chiudano il capitolo sul carbone attraverso la sua eliminazione progressiva e l’interruzione delle sovvenzioni ai combustibili fossili;
• di affrontare la dimensione di genere.
La prossima Conferenza delle Parti dell’Onu COP28 si svolgerà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. E’ stata pubblicata la lettera di intenti del Presidente designato, il Sultano Ahmed Al Jaber, di cui si riportano i punti salienti:
– in primo luogo, il Presidente designato ha sottolineato che nessun Paese, azienda o individuo può affrontare da solo una sfida di questa portata. L’unità è un prerequisito per il successo. La COP28 e il primo Global Stocktake (GST) dell’Accordo di Parigi possono rappresentare il punto di svolta necessario per l’azione sul clima in questo decennio critico.
Il Presidente consiglia di concentrare l’azione specifica su quattro punti centrali:
– accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni prima del 2030;
– trasformare i finanziamenti per il clima, mantenendo le vecchie promesse e definendo il quadro per un nuovo accordo sui finanziamenti;
– mettere la natura, le persone, le vite e i mezzi di sussistenza al centro dell’azione per il clima;
– condividere una visione olistica d’insieme per migliorare la qualità dei programmi già stilati. Inoltre, il Presidente designato focalizza l’attenzione sulla necessità di fare della COP prossima la più inclusiva di sempre.
Al Jaber consiglia di valutare l’opportunità di correggere la GST sinora applicata attraverso i seguenti strumenti:
– l’Agenda d’azione deve riformare la GST e dare una risposta immediata di soluzioni politiche, finanziarie e tecnologiche concrete e inclusive che spinga nuove risorse verso le coalizioni di ogni settore, il tutt o incorniciato da un Vertice Mondiale d’Azione per il Clima e da un programma innovativo; la GST deve colmare i divari entro il 2030, basandosi su coalizioni esistenti per accelerare l’attuazione dei 4 punti fodamentali già esposti;
– va ribadito con un chiaro messaggio al mondo che ogni governo, industria e individuo può fare la sua parte nel cambiamento necessario: “Alla COP28, tutti devono lavorare insieme accelerando la transizione energetica, aumentando e riformando i finanziamenti per il clima e rendendoli più accessibili, e proteggendo meglio la salute, la natura e i nostri sistemi alimentari – il tutto in modo da mettere le persone, le vite e i mezzi di sussistenza al centro”.
– va accelerata la transizione energetica costruendo il sistema energetico del futuro e decarbonizzando rapidamente il sistema energetico attuale per mantenere 1,5°C. La riduzione graduale della domanda e dell’offerta di tutti i combustibili fossili è inevitabile ed essenziale: “Dobbiamo adottare un approccio olistico che riunisca in modo integrato sia l’offerta che la domanda. Il mondo deve accelerare con urgenza la transizione energetica in modo ordinato, giusto ed equo, tenendo conto della sicurezza energetica e garantendo la disponibilità di finanziamenti e tecnologie”;
– è necessario sostenere i Paesi in via di sviluppo, in particolare il Sud del mondo, a costruire positivamente una resilienza sempre maggiore che permetta loro di affrontare la crisi climatica in modo adeguato: “Grazie ai 20 anni di investimenti degli Emirati Arabi Uniti nella transizione energetica e nella decarbonizzazione in patria e in oltre 70 Paesi, abbiamo sperimentato in prima persona l’opportunità di uno sviluppo intelligente dal punto di vista climatico. Il risultato della COP28 in materia di mitigazione deve sviluppare percorsi di decarbonizzazione dei sistemi in modo coerente con i principi e le disposizioni dell’Accordo di Parigi”;
– la COP28 deve accelerare i lavori sul pacchetto “Just Energy Transition” per limitare l’aumento della temperatura globale attraverso il raggiungimento di un sistema energetico privo di combustibili fossili non smaltiti entro la metà di questo secolo; questa transizione comporta maggiori investimenti nella fornitura di energia pulita e un uso molto più efficiente dell’energia. La COP28 “deve inoltre essere giusta ed equa e affrontare le sfide che si presentano, tra cui il raggiungimento dell’accesso universale all’energia, lo sviluppo delle infrastrutture, la riforma delle politiche e la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili. Questo lavoro dovrebbe essere integrato da risultati di mitigazione non energetici, tra cui l’arresto della deforestazione, la lotta ai gas non CO2 e la gestione del carbonio”.
La Presidenza della COP28 sta lavorando con partner statali e industriali a livello globale per realizzare l’ambizioso pacchetto energetico:
1. triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica in tutti i settori entro il 2030, compreso l’aumento dell’elettrificazione e il potenziamento degli approcci di raffreddamento, per consentire la riduzione graduale dei combustibili fossili;
2. più che dimezzare le emissioni dell’industria petrolifera e del gas, compreso il raggiungimento di emissioni di metano prossime allo zero entro il 2030;
3. trasformare i settori ad alta emissione, anche aumentando l’uso dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e la rimozione dell’anidride carbonica;
4. vi dev’essere un passaggio sostanziale a forme di trasporto prive di combustibili fossili, anche attraverso l’elettrificazione dei veicoli e il trasferimento modale;
5. le aziende e i Paesi devono divulgare le informazioni in linea con le migliori pratiche e gli standard globali.
Per sostenere questo sforzo, la Presidenza della COP28 e l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), insieme all’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) e all’UNFCCC, convocheranno dialoghi di alto livello per costruire una transizione energetica allineata con i 1,5°C.
Infine, la leadership degli Emirati Arabi Uniti ha presentato la terza revisione del loro secondo NDC, che contine l’impegno di ridurre ulteriormente le emissioni del 40% entro il 2030, rispetto allo status quo.
Al Jaber ricorda quanto sia importante mantenere le vecchie promesse di finanziamento e definire il quadro per un nuovo accordo, essendo i finanziamenti un fattore cruciale: i finanziamenti devono essere accessibili, disponibili e convenienti per i Paesi in via di sviluppo: “L’attuale architettura finanziaria internazionale è frammentata e non offre soluzioni sufficienti. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, i Paesi emergenti e in via di sviluppo hanno bisogno di oltre 2,4 trilioni di dollari di investimenti annuali nell’azione per il clima entro il 2030. Gli accordi di finanziamento per il clima vanno aggiornati. […] Per portare avanti questa agenda finanziaria ambiziosa e lungimirante, dobbiamo prima affrontare gli impegni di lunga data che rischiano di minare la fiducia nel processo”. Il Presidente si riferisce in particolare agli impegni assunti con il Fondo verde per il clima (GCF), esortando i Paesi sviluppati a raddoppiare i finanziamenti entro il 2025 e invitando le banche multilaterali di sviluppo (MDB) e le istituzioni finanziarie per lo sviluppo (DFI) a continuare a porre maggiore enfasi sull’aumento dei finanziamenti. Parallelamente, la COP28 contribuirà a costruire le basi per un sistema finanziario del futuro.
Gli azionisti delle MDB dovranno approvare le raccomandazioni della Capital Adequacy Review del G20 del 2022 per sbloccare i finanziamenti pubblici necessari e sono tenuti a catalizzare flussi molto più consistenti di capitale privato per la transizione a zero emissioni. Unendo le forze con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) e la Banca Mondiale per implementare azioni specifiche sulla mobilitazione di capitali privati, si può assicurare il compimento dell’Accordo di Parigi.
Al Jaber sollecita inoltre gli sforzi per migliorare e intensificare l’uso delle garanzie per ridurre e condividere i rischi e ridurre il costo del capitale, anche attraverso migliori meccanismi di garanzia del rischio di cambio. Vanno incentivate “soluzioni innovative e olistiche che spostino il capitale privato su scala verso l’azione per il clima nei Paesi in via di sviluppo. Per accelerare i progressi, dobbiamo riformare e armonizzare i sistemi normativi, anche concordando le definizioni per i finanziamenti di transizione e la divulgazione dei dati relativi al clima, e sbloccare i mercati volontari del carbonio”.
Il Presidente colloca la natura, le persone, le vite e i mezzi di sussistenza al centro dell’azione per il clima, anche grazie all’operatività del nuovo fondo e degli accordi di finanziamento per le perdite e i danni stabiliti a Sharm El Sheikh per ridurre le sofferenze delle popolazioni più colpite: “Al di là dei negoziati, l’Agenda d’azione della COP28 darà un volto umano alle scelte politiche e si concentrerà sulla realizzazione di risultati olistici in materia di natura, cibo e agricoltura, salute, acqua, soccorso e ripresa, riconoscendo che non c’è un percorso verso Parigi senza progressi in questo ambito”.
Al Jaber prosegue incisivamente: “Per quanto riguarda l’Agenda d’azione, in collaborazione con il nostro Campione di alto livello, Razan Al Mubarak, che è anche Presidente dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), promuoveremo e metteremo in piedi iniziative che non solo proteggono la biodiversità e i serbatoi naturali di carbonio, ma sostengono anche coloro che sono in prima linea negli sforzi di conservazione e adattamento, tra cui le donne e le popolazioni indigene. Ci sforzeremo di lavorare su una narrazione “da COP a COP”, promuovendo gli obiettivi globali di Kunming-Montreal, che prevedono la protezione del 30% della terra e dei mari entro il 2030, e incoraggeremo tutte le Parti a realizzare questi obiettivi e ad allineare le loro azioni per la natura e il clima per ottenere un impatto e un’efficienza maggiori. Stiamo anche sviluppando una dichiarazione a livello di leader sulla trasformazione dei nostri sistemi alimentari e dell’agricoltura, nonché la prima ministeriale della COP sul clima e la salute per consolidare le priorità politiche e di investimento. Entrambi i risultati politici saranno accompagnati da pacchetti di finanziamento iniziali, con una notevole dimensione di innovazione nel settore alimentare e agricolo”.
In materia di inclusione, la presidenza intende continuare a collaborare con le donne, le popolazioni indigene, le comunità locali, i giovani, gli attori subnazionali e le organizzazioni.
Le Parti e gli osservatori dovranno dare priorità ai progressi compiuti da ACE, Gender e Means of Implementation. Sotto la guida del Forum Internazionale dei Popoli Indigeni sui Cambiamenti Climatici, la Presidenza di Al Jaber chiede alle Parti e agli attori non statali di aumentare l’accesso diretto ai finanziamenti per i Popoli Indigeni e le loro organizzazioni in materia di clima, natura, biodiversità e salute del pianeta. Il Presidente invita tutte le parti interessate a svolgere l’impegno in favore di una transizione equa dal punto di vista del genere e sottolinea l’importanza dell’accesso diretto ai finanziamenti per il clima per le donne e le ragazze.
Il Presidente garantisce inoltre la partecipazione attiva dei giovani attraverso programmi come l’International Youth Delegates (IYDP), che offre l’opportunità a 100 giovani provenienti da piccoli Stati insulari e in via di sviluppo (SIDS), di giovani appartenenti a Paesi meno sviluppati (LDCS) ed alle comunità indigene vulnerabili di essere inclusi nel processo.
Al Jaber invita le Parti e gli osservatori a impegnarsi – anche negli NDC e nei PAN – ad un partenariato multilivello necessario per aree critiche come gli edifici e le infrastrutture, i trasporti, i rifiuti, l’acqua e l’energia. Verranno inoltre trattati argomenti particolarmente sensibili quali la salute, il commercio e i soccorsi, la ripresa e la pace.
Nota
- Secondo gli scienziati, mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5ºC è il modo migliore per salvare il pianeta dai pericolosi effetti dei cambiamenti climatici. Al momento, tuttavia, le temperature globali sono in aumento. L’ultima relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), il riscaldamento globale sta provocando cambiamenti crescenti, e in alcuni casi irreversibili, nell’andamento delle precipitazioni, negli oceani e nei venti in tutte le regioni del mondo. Nell’UE e nel mondo, gli eventi meteorologici estremi quali ondate di calore, inondazioni e incendi boschivi si verificano con maggiore frequenza e intensità. [back]
The COP (conference of the parties) brings together leaders from all countries around the world to intensify global action to solve the world’s climate crisis. For the past 30 years, the Parties have met annually to discuss progress and challenges.
COP26, the United Nations climate change conference, concluded in Glasgow on Nov. 13, 2021 after two weeks of negotiations.
Among the most important changes, there were:
– increased financial commitments to help developing countries combat climate change;
– the adoption of the global commitment to reduce methane emissions;
– the finalization of the Paris Accords.
In Glasgow, the Parties reviewed progress made about their commitments under the Paris Agreement: firstly to keep global warming well below 2ºC compared to pre-industrial levels [1] and, secondly, to reduce greenhouse gas emissions by 2030. In this regard, the Parties have pledged to increase funding for climate action, particularly for developing countries.
The EU, which has adopted some of the most advanced environmental legislation in the world over the years, has pledged to reduce emissions by at least 55 percent by 2030, making this commitment a legal obligation through its legislation. As the largest provider of international climate finance, the EU will continue to contribute to the global goal of mobilizing $100 billion annually through 2025, inviting other developed countries to contribute to this goal.
The EU delegation consisted of a group of Council and Commission officials led by European Council President Charles Michel, European Commission President Ursula von der Leyen and Prime Minister of Slovenia Janez Janša. The Council’s role is to approve negotiating directives and conclude agreements.
During the COP27 held in Sharm el Sheikh from Nov. 6-18, 2022, the following points were reiterated: to enhance adaptation to climate change, especially bringing to a conclusion negotiations on “Loss and Damage” financial support for emerging countries; in addition, the Parties insist on the $100 billion annual target set for 2020-2025.
During the conference, the Parties pursued the following goals:
– mitigate global warming and reduce it by at least 1.5 degrees from pre-industrial levels;
– establish a strengthened global program of action on adaptation;
– ensure adequate representation of all stakeholders at the conference, particularly vulnerable communities, and cultivate awareness of the climate crisis.
The EU in particular called for:
– that all parties close the coal chapter through its phase-out and the discontinuation of fossil fuel subsidies;
– to address the gender dimension.
The next UN Conference of the Parties COP28 will be held in Dubai from November 30 to December 12, 2023. The Letter of Intent of the designated President, Sultan Ahmed Al Jaber, has been released, the highlights of which are as follows:
– first of all, the President emphasized that no country, company or individual can face a challenge of this magnitude alone. Unity is the key to success. COP28 and the first Global Stocktake (GST) of the Paris Agreement can be the turning point for climate action in this critical decade.
The President recommends focusing concrete action on four key areas:
– accelerating the energy transition and reducing emissions by 2030;
– transforming climate finance, keeping old promises and setting the framework for a new financing agreement;
– put nature, people, lives and livelihoods at the center of the climate action;
– share a holistic overview to improve the quality of the drafted programs. In addition, the President focuses on the need to make the upcoming COP the most inclusive ever.
Al Jaber recommends to consider fixing the GST by the following instruments:
– the Action Agenda must reform the GST and give an immediate response of concrete and inclusive policy, financial, and technological solutions that pushes new resources to coalitions in every sector, all framed by a World Climate Action Summit and an innovative agenda; the GST must close the gaps by 2030, building on existing coalitions to accelerate the implementation of the 4 fodamental points already outlined;
– it must be reaffirmed with a clear message to the world that every government, industry and individual can play their part in the change needed: “At COP28, everyone must work together by accelerating the energy transition, increasing and reforming climate finance and making it more affordable, and better protecting health, nature and our food systems-all in a way that puts people, lives and livelihoods at the center”;
– energy transition must be accelerated by building the energy system of the future and rapidly decarbonizing the current energy system to maintain 1.5°C. The gradual reduction of demand and supply of all fossil fuels is inevitable and essential: “We must take a holistic approach that brings together both supply and demand in an integrated way. The world must urgently accelerate the energy transition in an ordered, just and equitable manner, taking into account energy security and ensuring the availability of finance and technology”;
– there is a need to support developing countries, particularly the global South, to positively build increasing resilience that will enable them to adequately address the climate crisis: “Through the UAE’s 20 years of investment in energy transition and decarbonization at home and in more than 70 countries, we have experienced firsthand the opportunity for climate-smart development. The COP28 mitigation outcome must develop pathways for decarbonization of systems in a manner consistent with the principles and provisions of the Paris Agreement”;
– COP28 must accelerate work on the “Just Energy Transition” package to limit global temperature rise through achieving an energy system free of undisposed fossil fuels by the middle of this century; this transition involves greater investment in clean energy supply and much more efficient use of energy. COP28 “must also be fair and equitable and address the challenges ahead, including achieving universal energy access, infrastructure development, policy reform, and phasing out fossil fuel subsidies. This work should be complemented by non-energy mitigation outcomes, including halting deforestation, addressing non-CO2 gases, and carbon management”.
The COP28 Presidency is globally working with state and industry partners to realize the ambitious energy package:
1. tripling renewable energy capacity and doubling the rate of energy efficiency improvement in all sectors by 2030, including increasing electrification and enhancing cooling approaches, to enable the gradual reduction of fossil fuels;
2. more than halving emissions from the oil and gas industry, including achieving near-zero methane emissions by 2030;
3. transforming high-emitting sectors also by increasing the use of low-carbon hydrogen, carbon capture and storage, and carbon dioxide removal;
4. there must be a substantial shift to fossil-fuel-free forms of transportation also through vehicle electrification and modal shift;
5. companies and countries must disclose information in line with the best practices and the global standards.
To support this effort, the COP28 Chair and the International Energy Agency (IEA), together with the International Renewable Energy Agency (IRENA) and the UNFCCC, will convene high-level dialogues to build a 1.5°C-aligned energy transition.
Finally, the UAE leadership presented the third revision of their second NDC, which contains a commitment to further reduce emissions by 40 percent by 2030, compared to the status quo.
Al Jaber reminds how important it is to keep old financing promises and set the framework for a new agreement, being a crucial factor: financing must be accessible, available and affordable for developing countries: “The current international financial architecture is fragmented and does not offer sufficient solutions. If we are to meet the goals of the Paris Agreement, emerging and developing countries need more than $2.4 trillion in annual investment in climate action by 2030. Climate finance agreements need to be updated. […] To advance this ambitious and forward-looking finance agenda, we must first address long-standing commitments that risk undermining confidence in the process.” The president refers particularly to commitments made to the Green Climate Fund (GCF), urging developed countries to double funding by 2025 and calling on multilateral development banks (MDBs) and development finance institutions (DFIs) to continue to place greater emphasis on increasing funding. In parallel, COP28 will help build the foundation for a financial system of the future.
MDB shareholders will need to endorse the recommendations of the 2022 G20 Capital Adequacy Review to unlock needed public financing and are expected to catalyze much larger flows of private capital for the zero-emissions transition. Joining forces with the International Monetary Fund (IMF), the Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) and the World Bank to implement specific actions on private capital mobilization can ensure the fulfillment of the Paris Agreement.
Al Jaber also urges efforts to improve and intensify the use of guarantees to reduce and share risks and reduce the cost of capital, also including better foreign exchange risk guarantee mechanisms. “Innovative and holistic solutions that shift private capital at scale to climate action in developing countries should be encouraged. To accelerate progress, we need to reform and harmonize regulatory systems, including agreements on definitions for transition finance and climate disclosure, and unlock voluntary carbon markets.”
The President places nature, people, lives and livelihoods at the center of the climate action, including reactivating the new fund and loss and damage financing agreements established in Sharm El Sheikh to reduce the suffering of the most affected populations: “Beyond negotiations, the COP28 Action Agenda will put a human face on policy choices and focus on delivering holistic outcomes on nature, food and agriculture, health, water, relief and recovery, recognizing that there is no path to Paris without progress in this area.”
Al Jaber incisively continues, “Regarding the Action Agenda, in collaboration with our High-Level Champion, Razan Al Mubarak, who is also President of the International Union for Conservation of Nature (IUCN), we will promote initiatives that not only protect biodiversity and natural carbon sinks, but also support those on the front lines of conservation and adaptation efforts, including women and indigenous peoples. We will endeavor to work on a “COP to COP” narrative, promoting the Kunming-Montreal Global Goals of protecting 30 percent of land and seas by 2030, and encourage all Parties to realize these goals and align their actions for nature and climate to achieve greater impact and efficiency. We are also developing a leader-level statement on transforming our food and agriculture systems […]. Both policy outcomes will be accompanied by initial financing packages, with a significant food and agriculture innovation dimension.”
On inclusion, the Presidency intends to continue working with women, indigenous peoples, local communities, youth, subnational actors and organizations.
Parties and observers should prioritize progress made by ACE, Gender, and Means of Implementation. Under the leadership of the International Indigenous Peoples Forum on Climate Change, the Al Jaber Chair calls on Parties and non-public actors to increase direct access to funding for Indigenous Peoples and their organizations on climate, nature, biodiversity, and global health. The President calls on all stakeholders to carry out the commitment to an equitable gender transition and stresses the importance of direct access to climate finance for women and girls.
He also ensures the active participation of young people through programs such as the International Youth Delegates (IYDP), which provides opportunities for a 100 of young people from small island and developing states (SIDS), youth from less developed countries (LDCS), and vulnerable indigenous communities to be included in the process.
Al Jaber calls on the Parties and observers to engage the NDCs and NAPs-a multilevel partnership needed for critical areas such as buildings, infrastructure, transportation, waste, water, and energy. Special sensitive topics such as health, trade and relief, recovery and peace will also be discussed.
Note
- According to scientists, keeping global warming below 1.5ºC is the best way to save the planet from the dangerous effects of climate change. At the moment, however, global temperatures are rising. The latest report by the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), global warming is causing increasing – and in some cases irreversible – changes in precipitation patterns, oceans and winds in all regions of the world. In the EU and around the world, extreme weather events such as heat waves, floods and forest fires are occurring with increased frequency and intensity. [back]
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